Lila e Lenù di L'amica geniale

L’amica geniale: tutti i libri letti da Lila e Lenù

Piccole Donne di Louisa May Alcott

Per Lila e Lenù tutto cominciò con Piccole Donne. La maestra Oliviero assegnò alle bambine più brave di quarta elementare delle letture: a Lenù Cuore di Edmondo De Amicis e a Lila Piccole Donne di Louisa May Alcott. Lenù, che si definisce “lettrice lenta”, fatica a finire il suo libro, mentre Lila divora entrambi i romanzi e dichiara che non c’è confronto: Piccole Donne è molto più bello. Tanto bello che con i soldi ricevuti da Don Achille in cambio delle bambole le bambine si comprato un Piccole Donne tutto loro.

Piccole Donne

Guerra e Pace di Lev Tolstoj

Negli anni delle scuole medie Lenù scopre la biblioteca rionale e si rifugia nella lettura: «Nei ritagli di tempo non uscivo, mi mettevo in un angolo e leggevo i romanzi che prendevo alla biblioteca: Grazia Deledda, Pirandello, Cechov, Gogol, Tolstoj, Dostoevskij».

Anche Lila prende libri in prestito dalla biblioteca, non solo romanzi, ma anche manuali per tenere il passo e anzi precedere Lenù nei suoi studi: «Vidi che sotto Guerra e Pace, con tanto di etichetta della biblioteca, spuntava un volume sbrindellato che era intitolato Grammatica greca».

Guerra e Pace

I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij

In vacanza a Ischia Lenù incontra la famiglia Sarratore. Seduta in spiaggia in compagnia di Nino e Marisa, Lenù legge Bel Ami di Guy de Maupassant, ma la conversazione si concentra sulla lettura di Nino, I fratelli Karamazov di Dostoevskij: «Il processo è la parte più bella di tutto il libro. […] Durante il processo ogni volta chi parla ti convince di sapere la verità. Ogni volta che qualcuno cerca di spiegare le sue ragioni sono ragioni giuste e incontrovertibili».

I fratelli Karamazov

Origine della disuguaglianza di Jean-Jacques Rousseau

Durante l’estate Lenù si trova un lavoretto; deve accompagnare in spiaggia le figlie della cartolaia: «Mi portavo nella borsa di tela i libri che mi aveva fatto avere la Galiani. Erano volumetti che ragionavano sul passato, sul presente, sul mondo com’era e come doveva diventare… Mi approssimai al compimento dei diciassette anni con un occhio alle figlie della cartolaia e un occhio all’Origine della disuguaglianza di Rousseau».

Origine della disuguaglianza

Il teatro di Samuel Beckett

Di nuovo in vacanza ad Ischia, questa volta per accompagnare l’amica appena diventata “Signora Carracci”, Lenù seleziona le proprie letture e quelle di Lila pensando a Nino. Legge L’idea di nazione di Federico Chabod, per impressionare Nino con una conversazione aggiornata ed erudita, e presta a Lila una raccolta delle opere teatrali di Samuel Beckett. «Avevo dato quel Beckett a Lila proprio perché sapevo che non avrei potuto spenderlo nelle conversazioni con lui. E ora che lei gliene parlava, non solo la stava a sentire, ma glielo chiedeva in prestito».

Il teatro di Samuel Beckett

Ulisse di James Joyce

Poco dopo la nascita di Gennarino Lila incontra per caso la maestra Oliviero. Più che al neonato le attenzioni della vecchia maestra vanno al libro che Lila sta leggendo, l’Ulisse di James Joyce: «Parla dell’Odissea?». Lila risponde che no, il libro non parla dell’Odissea ma di quanto è terra terra la vita di oggi. È un libro difficile, Lila non capisce tutto e lo ammette.

«Allora perché lo leggi?»

«Perché lo leggeva uno che ho conosciuto. A lui non piaceva, a me si.»

«Non devi leggere libri che non puoi capire, ti fanno male», risponde la Oliviero. La testa brillante di Lila non può che uscire sofferente dalla ricerca di ciò che non può raggiungere.

Ulisse

Tre saggi sulla teoria della sessualità di Sigmund Freud

La frase detta da Nino, che “Lila è fatta male anche nel sesso”, infastidisce e assilla Lenù che non sa ben interpretarne il significato e si interroga se anche lei sia fatta male allo stesso modo della sua amica: «Passai per Port’Alba, girai per librerie… Dopo molte incertezze, suggestionata da quella frase di Nino che mi tornava spesso in mente, finì per prendere i Tre saggi sulla teoria della sessualità. Non sapevo quasi niente di Freud, e quel poco che sapevo mi infastidiva».

Tre saggi sulla teoria della sessualità

Sputiamo su Hegel, La donna clitoridea e la donna vaginale e altri scritti di Carla Lonzi

Lenù, moglie trascurata e infelice, si avvicina alle idee femministe e agli scritti di Carla Lonzi: «Mi colpì ogni frase, ogni parola, e soprattutto la sfrontata libertà di pensiero. Sottolineai tantissime frasi con forza, segnai punti esclamativi, fregi verticali. Sputare su Hegel. Sputare sulla cultura degli uomini, sputare su Marx, su Engels, su Lenin. E sul materialismo storico. E su Freud. E sulla psicoanalisi e l’invidia del pene. E sul matrimonio, sulla famiglia. […] Opporsi alla dispersione delle intelligenze femminili. […] Liberarsi della sottomissione, qui, ora, in questo presente». Da questa lettura Lenù comincia la sua ricerca per indagare la donna, costrutto e corpo fabbricato dai maschi.

I saggi di Carla Lonzi

Anna Karenina di Lev Tostoj e Madame Bovary di Gustave Flaubert

«E io ero la signora Elena Airota, una donna intristita dall’acquiescenza e che tuttavia s’era messa a studiare quasi in segreto l’invenzione della donna da parte degli uomini… Fu così che mi spinsi, nel mio arzigogolare, dalla prima alla seconda creazione biblica fino a Defoe-Flanders, a Flaubert-Bovary, a Tolstoj-Karenina, fino a La derniere mode, a Rrose Sélavy e oltre, ancora più oltre, in una frenesia disvelatrice. Piano piano mi sentì un po’ contenta. Scoprivo dappertutto automi di donna fabbricati da maschi. Di nostro non c’era nulla, quel poco che insorgeva diventava subito materia per la loro manifattura».

Anna Karenina

Madame Bovary

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