Fotografia al collodio umido: i ritratti del cast di Piccole Donne

Che belle queste foto dal set di Little Women, il film del 2019 diretto da Greta Gerwig! Sono ritratti scattati con la tecnica del collodio umido, utilizzata agli albori della fotografia, verso metà ’800.

La fotografia al collodio umido

Il processo

Il collodio, una soluzione di nitrocellulosa in alcol ed etere, viene miscelato con sale di bromo e di potassio e steso su una lastra di vetro o metallo. La lastra viene quindi immersa in una soluzione a base di nitrato d’argento. I due composti, collodio e nitrato, reagiscono creando alogenuri d’argento sensibili alla luce. Ora la lastra è pronta per l’esposizione e va inserita all’interno del banco ottico per scattare la fotografia.

Il processo deve essere completato prima che la lastra si asciughi. Da qui il nome di fotografia al collodio umido.

Scattata la foto (e quindi esposta la lastra alla luce), si passa allo sviluppo con solfato ferroso e al fissaggio. L’argento non esposto viene lavato via. Il risultato sarà un’immagine con i colori caldi resi come neri e i colori freddi che restano chiari, cosa che rende necessario scegliere con molta cura sfondi e abiti delle persone ritratte.

Laura Dern, ritratto realizzato da Wilson Webb

Realizzare i ritratti del cast di Piccole Donne ha richiesto al fotografo Wilson Webb dieci minuti (preparazione, esposizione e sviluppo) più trenta minuti aggiuntivi per pulire e asciugare la lastra. Agli attori è stato invece richiesto di stare immobili per il tempo necessario all’esposizione: pochi secondi, ma in cui è comunque necessario sospendere ogni minimo movimento perché la quantità d’immagine a fuoco è profonda meno di un pollice e basta poco perché il soggetto vada fuori fuoco.

L’intero processo di lavoro usato dal fotografo Wilson Webb per scattare fotografie al collodio umido al cast di Little Women è documentato in questa serie di tweet.

Chi inventò la tecnica al collodio umido?

Frederick Scott Archer è l’inventore della tecnica al collodio umido. La mise a punto intorno al 1850, ma morì prima di aver brevettato la sua scoperta.

La tecnica della fotografia al collodio umido fu invece brevettata da James Ambrose Cutting e si diffuse in tutto il mondo con il nome di Ambrotipo (da Ambrose e pure dal greco ambrotos, cioè immortale).

Negli anni seguenti si diffuse una variante del processo che invece dell’uso di lastre di vetro prevedeva d’inumidire con il collodio lastre di ferro, alluminio o latta. Questa tecnica alternativa fu battezzata Tintype, in italiano Ferrotipo. Era un metodo di fare fotografia più sicuro ed economico e presto sostituì il dagherrotipo.

Fotografie: Wilson Webb/Columbia Pictures

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