Emily Dickinson

Emily Dickinson, che scriveva poesie sulle buste da lettera ✏️

Se c’è una cosa che secondo me la serie Dickinson di Apple TV+ ha ben colto è la spontaneità caotica con cui Emily appunta i suoi versi: ovunque e secondo ispirazione.

La vera Emily Dickinson aveva proprio l’abitudine di portarsi dietro nelle tasche dell’abito una matita e qualche pezzo di carta, per quando l’ispirazione l’avesse colta. Era raro per lei girare a tasche vuote, come lei stessa fece notare al fratello che conosceva questa sua abitudine: 

This is truly extempore, Austin — I have no notes in my pocket.

Spesso e volentieri erano le buste delle lettere ormai aperte a fornire a Emily un supporto per i suoi versi. Scriveva sul fronte, sul retro e sul lembo di chiusura, in orizzontale, in verticale e zigzagando.

Inizialmente preferiva scrivere usando prevalentemente l’inchiostro, poi, nel 1864, l’inchiostro fu temporaneamente sostituito dalla matita. Dal 1865 Emily tornò a servirsi variabilmente di penna e matita, fino al 1878, quando abbandonò quasi del tutto la penna in favore della matita. Tenuta in tasca, una matita sporca assai meno di una penna a inchiostro

L’originalità di Emily Dickinson – del suo modo di scrivere e pensare – è evidente nei suoi manoscritti: ci sono cancellature, correzioni, ripensamenti… Ogni poesia è come cristallizzata nello stato di bozza poiché Emily non pubblicò mai nessuna della sue opere. Non esiste quindi una “versione definitiva”, solo il processo creativo in divenire.

Il libro The Gorgeous Nothings raccoglie le riproduzioni di tutti i cosiddetti envelope poems, le poesie che Emily scrisse di suo pugno, a matita, sulle buste ormai aperte di vecchie lettere.

Emily Dickinson The Gorgeous Nothings, raccolta di poesie

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Altri libri analoghi sono:

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Sapevi che Emily oltre ad essere poetessa era anche esperta di botanica? Tra il 1839 e il 1846 Emily Dickinson realizzò un erbario, un vero tesoro dimenticato.

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