I pasti e gli spuntini più famosi della letteratura ricreati e fotografati

Pranzi, cene, colazioni e spuntini sono momenti importanti in un romanzo. Cucinare o scegliere da un menu la dice lunga sulle abitudini, le inclinazioni e il carattere di una persona. Il cibo può diventare metafora di qualcos’altro e un pasto condiviso può persino far progredire la trama.

Oliver Twist osa chiedere una porzione di zuppa in più e per la sua impertinenza è punito, ma senza quella zuppa Oliver non avrebbe mai avuto il suo lieto fine. Il giovane Holden invece ordina sempre un toast e un milkshake quando mangia fuori. Un pasto che ha l’adulta strafottenza di essere quasi uno snack e l’infantile certezza di un bicchiere di latte. Holden è così, appeso tra due mondi a chiedersi quale strada intraprendere.

Al cibo nei romanzi il fotografo Charles Roux ha dedicato una serie di scatti. Jane Eyre, Anna Karenina, Moby Dick e molti altri libri sono ricostruiti nelle atmosfere e nella famigliarità di una tavola imbandita.

Anna Karenina, Lev Tolstoj
Jane Eyre, Charlotte Brontë
Moby Dick, Herman Melville
Al faro, Virginia Woolf
Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carroll
Heidi, Johanna Spyri

Dinah Fried, anche lei fotografa, ha a sua volta esplorato il concetto del cibo in narrativa nel libro fotografico Fictitious Dishes: An Album of Literature’s Most Memorable Meals. Stavolta lo stile delle riproduzioni è semplice e sembra un po’ di guardare Instagram.

Il giovane Holden, J. D. Salinger
Il buio oltre la siepe, Harper Lee
Sulla strada, Jack Kerouac

Non perdere nemmeno una briciola

Ricevi i nuovi articoli via mail